Birra artigianale: come si produce e come si riconoscono le migliori
Negli ultimi anni si è diffusa a macchia d’olio l’abitudine di bere birra artigianale. Inoltre, per amatori e semplici curiosi, è diventato sempre più semplice fare la birra in casa. Chiunque può comprare un kit birra artigianale online o nei negozi specializzati. Proprio grazie ai forum, al commercio elettronico, ai gruppi di Facebook, si è resa disponibile la conoscenza, le pratiche, l’attrezzatura per fare la birra in casa. Anche se non è difficile realizzare una piccola produzione casalinga di birra, acquistando tutti gli strumenti e gli ingredienti per la cottura e la fermentazione, per ottenere un prodotto costante nel tempo. Ecco perché, alla fine, per molti è meglio rivolgersi al microbirrificio di fiducia, sempre più in grado di esprimere affidabilità, esperienza, tracciabilità. La qualità dei prodotti offerti sul mercato si è alzata notevolmente e proprio in Italia sono nate alcune delle birre che hanno vinto importanti riconoscimenti sul piano internazionale.
Le ultime tendenze nel mondo della birra artigianale nel 2020
In attesa della quindicesima edizione del concorso Birra dell’anno di Unionbirrai, che premia le migliori birre artigianali italiane, facciamo un salto negli States, per capire cosa sta succedendo laggiù nel mondo della birra artigianale.
Ci viene in aiuto un articolo apparso proprio nei giorni scorsi su Bloomberg, che parla delle 11 migliori birre artigianali del 2019 in America. Oltreoceano sono le IPA torbate, le sours più fruttate, e le stout che si ispirano ai dessert ad andare per la maggiore. Sul versante della tradizione però si assiste ad una riscoperta di stili dimenticati, come lo stile grisette e si rinforza l’attenzione verso le lager e le ale a fermentazione mista.
Le 5 Migliori birre artigianali americane del 2019
1) Nome Birra: Nebo
Stile: pilsner: 4,5%
Asciutta e con una freschezza floreale, la Nebo è fatta con orzo del North Carolina e luppoli tedeschi.
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2) Nome Birra: Oxbow
Stile: smoked dark lager pilsner; 7%
Una lager scura e affumicata dal profumo campestre, prodotta nella campagna del Newcastle ispirandosi all’originaria Sap Haus di Bamberg, in Germania. Prodotta con sciroppo d’acero, ha sentori di caramello, di caramella mou e di fuoco di caminetto della domenica.
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3) Nome Birra: Ghost
Stile: pale ale; 4.8%
Questa birra è un merge di più stili. Nella Ghost c’è la tradizione dei luppoli delle ale inglesi, il sapore dei malti biscottai delle pale ale della West Coast americana e un sentore tipico, caratteristico delle kolsch tedesche.
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4) Nome Birra: Bodem
Birrificio: Half Acre, Chicago
Stile: american IPA; 6.7%
la Bodem è una IPA dedicata a chi predilige note amare, tuttavia senza esagerare. Utilizzando luppoli Idaho 7, Mosaic e Cashmere si carica di note di frutti tropicali e limone.
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5) Nome Birra: Swim Test
Birrificio: Green Cheek, Orange, Calif.
Stile: triple IPA; 10.2%
Chiudiamo la nostra rassegna delle 5 migliori birre artigianali americane del 2019 con la Swim Test, una triple IPA prodotta in dry-hopping con luppoli Citra e Nelson Sauvin. Bianca perlacea, da scoprire sorso dopo sorso, questo gioiello ha sentori di papaya, ananas e mapo.
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I produttori artigianali italiani
In tutto il territorio italiano, a partire dalla fine degli anni novanta sono nati molti micro birrifici che lavorano con metodi artigianali e ingredienti in grado di esprimere la particolarità, l’impronta dei territori. Così sono spuntati i birrifici con cucina, i brewpub, le taproom per gli assaggi, lentamente le birre artigianali sono arrivate nei pub, nei ristoranti, nei bar e infine nei supermercati. Oggi è facilissimo ordinare da casa le proprie bottiglie preferite direttamente sui siti dei produttori dedicati alla vendita di birra artigianale. Non si contano gli eventi, le fiere e le feste della birra artigianale, con tanto di degustazioni e abbinamenti gastronomici.
Come si produce la birra artigianale
Di base la birra è una bevanda fermentata a base di cereali. Quella artigianale, oltre alle varie aggiunte delle singole ricette, non deve contenere nient’altro che acqua, malto d’orzo e luppolo, è non pastorizzata e senza estratti o conservanti.
In linea di massima, per fare la birra si fa la cotta del malto d’orzo nell’acqua ad una temperatura costante – intorno ai settanta gradi, per un’ora. Poi – in genere ma non sempre, si filtra e si ottiene il mosto, che andrà bollito insieme al luppolo ancora un’ora. Dopo la cottura, si aggiungono i lieviti e comincia la prima fermentazione, a cui seguirà un ulteriore affinamento dopo l’imbottigliamento.
Etichetta birra artigianale: ovvero come si distingue una vera birra artigianale
1) Numero di bottiglie prodotte
Le birre artigianali vengono prodotte in quantitativi limitati. Come succede per il vino, spesso dove minore è la produzione, maggiore è la qualità.
Chiaramente non tutte le bottiglie hanno l’indicazione del lotto e del quantitativo di produzione, perciò entrano in gioco fattori come la reperibilità, l’esclusività di un prodotto.
2) Presenza di ingredienti naturali
Una birra fatta con ingredienti naturali, possibilmente provenienti da produttori rintracciabili o da colture biologiche, è genuina.
3) Birre Equilibrate
Al di là dei gusti personali, che vi piacciano birre bianche o scure, forti o leggere, l’equilibratura è un tratto di distinzione che garantisce orizzontalmente rispetto alla qualità di un prodotto. L’equilibrio si realizza nel dialogo continuo fra i sensi coinvolti durante l’assaggio della birra. Una birra equilibrata infine è anche una birra che ha svolto a pieno i suoi processi di fermentazione.
Birre artigianali italiane: quali sono le migliori?
Nelle manifestazioni di settore, dove si incoronano le migliori birre artigianali italiane, si valutano le birre suddivise per stile di produzione.
In occasione di Birra dell’Anno, uno dei più importanti eventi di settore che si svolge a metà febbraio a Rimini, erano circa trenta le tipologie di stile attraverso cui si premiavano i produttori. 257 i microbirrifici che hanno partecipato alla selezione, per un totale di circa 1.300 birre in concorso.
Le migliori birre italiane degli ultimi anni
Per capire quali sono le migliori birre artigianali sul mercato abbiamo dunque una classifica completa. Vediamo di passare in rassegna alcuni degli stili più apprezzati dai consumatori.
Si va dalle Chiare leggere e ‘beverine’, a bassa fermentazione, prodotte seconda la ricetta tedesca o ceca.
Vi consigliamo la“Milledue 91”, una German Pills da 4,9% gradi, con aromi di cereali, miele e fiori. Prodotta dal Birrificio Mastino di Verona.
Restando sempre sulla bassa fermentazione di ispirazione tedesca.
Spostandosi verso l’alta gradazione alcolica, c’è il birrificio Statalenove di Bologna, con la sua “J and B”. Un prodotto senza conservanti, senza filtratura né pastorizzazione.
Passando all’alta fermentazione, tra le IPA (Indian Pale Ale) vi segnaliamo un microbirrificio sardo, P3 Brewing Company, con la sua “50 Nodi”. Si tratta di un’ambrata dai toni di caramello, agrumi e frutta esotica, che esplode nei toni di gusto amaro conferiti dai luppoli inglesi, americani e neozelandesi.
Le tendenze nel mondo del brewing italiano
Tra le tendenze più ricercate tra i consumatori di birra artiginale in Italia c’è l’Italian Grape Ale – lo stile tutto italiano che prevede l’uso di uva. Oppure la birra che viene affinata nelle botti di legno di vini famosi.
Grazie al successo ottenuto negli ultimi anni da Baladin, realtà piemontese ubicata nel comune di Piozzo, in provincia di Cuneo, anche le birre ad alta fermentazione di tipo Barley Wine (angloamericano) cominciano ad essere apprezzate. A questo proposito vi consigliamo “Lune”, una birra da 11,5% prodotta con farro e orzo locali, affinata nelle botti di grandi produttori di vini bianchi italiani come Antinori, Di Majo, Fazi Battaglia. E poi “Xyauyu”, una birra da divano che fa 14%, con sentori di frutta secca, canditi e vino Madeira.