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Con Body Worlds a Firenze lo spettacolo dei corpi plastinati del dottor Gunther

Il geniale medico tedesco Gunther Von Hagens con l’esposizione Body Worlds è approdato a Firenze, nel Museo di Santo Stefano al Ponte (P.zza Santo Stefano, 5). Interi corpi sottoposti a processo di plastinazione prendono forma con la mostra di Gunther. Un percorso espositivo davvero sui generis, che mette alla luce i dettagli sul sistema cardiovascolare e sui tessuti muscolari.
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Eugenio Montale scriveva che “la morte odora di resurrezione” e qui, in questa mostra, i corpi ormai privi di vita prendono nuova energia, si muovono e si ha come la sensazione che ci osservino.
Tutto verte attorno alla plastinazione, la tecnica, creata da Von Hagens, che prevede l’introduzione di plastilina al posto dell’acqua nelle cellule dei corpi. In questo modo si ottiene una perfetta conservazione di tessuti ed organi e si arriva ad avere una visione molto dettagliata dei nostri organismi dall’interno.


Ovviamente la mostra mi ha portato un minimo di inquietudine… essere consapevole che quei volti e quei corpi sono reali e non sono manichini mi dava come la sensazione di essere guardata e contemporaneamente di guardare dritto negli occhi qualcuno di reale che faceva bella mostra di sé e del suo corpo.
Ciò che è estremamente affascinante è la fierezza con la quale si mostra il corpo e si dà un certo valore alla morte, spazzando via anche il senso di tabù che la circonda, affrontando il tema in modo critico e descrittivo.
Photo Alessio Mussetti

Photo Alessio Mussetti

Photo Alessio Mussetti

Photo Alessio Mussetti

Assolutamente innovativo e mostruosamente geniale, Von Hagens riesce a modellare i corpi e ricreare situazioni legate ad attività quotidiane che vengono come congelate ed all’interno di una teca di vetro immobilizzano il visitatore.
Qualcuno ha accusato Gunther di dare troppo sfarzo al macabro, ma trovo comunque straordinaria la sua genialità, a partire proprio dal processo di ricerca di corpi reali di donatori. Inizialmente si trattava di persone che, in vita, avevano deciso che di donare il proprio corpo alla ricerca scientifica, per una divulgazione rivolta ad un pubblico di “non professionisti”. Poi la lista degli aspiranti donatori è cresciuta fino a includere decine di migliaia di persone.
Come diceva Lucio Annea Seneca: “Non temiamo la morte, ma il pensiero della morte.” Insomma, sembra che Von Hagens ci abbia proprio colto nel segno.

Di seguito servizio fotografico a cura di A.M Photos di Alessio Mussetti

 

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