Sul lago di Bolsena non sentirete odore di mare ma sentirete comunque il rumore dell’acqua. La quiete è padrona di questo posto che in primavera esplode di ortensie e di fantastici colori tra le colline verdi, gli ulivi, i campi in fiore ed il brulicare delle persone in cerca di sfiziose sagre paesane sul lungo lago.
Sto parlando della Tuscia, l’area della bassa Toscana coincidente con l’alto Lazio Viterbese e della vicina zona all’Orvietano. Anche la Tuscia ha visto crescere l’importanza dell’incoming nel settore dell’enoturismo e nel carnet del buon visitatore non può mancare la visita al Lago di Bolsena e ai paesi limitrofi, fino alla “città che muore“, ovvero Civita di Bagnoregio, nomea acquisita a causa del continuo sgretolamento ed all’erosione del tufo su cui si erge questa spettrale cittadina medievale.
Civita di Bagnoregio esprime un vero e proprio attaccamento alla vita , collegata al “mondo” sottostante da un lungo ponte pedonale costruito dopo un terribile terremoto nel 1965 che fece sprofondare l’unica via di accesso alla città .
All’entrata del ponte, per la visita della città attualmente si paga un biglietto di ingresso. Cosa che, di primo impatto, mi è sembrata assurda, ma pensando che le entrate dei biglietti possano andare alla manutenzione di questo patrimonio, ci si passa sopra. Fatta eccezione per questo piccolo neo, la vista che si ha in questo luogo è davvero mozzafiato ed effettivamente Civita di Bagnoregio rientra nelle mete da visitare almeno una volta nella vita. Come al solito io l’ho fatto in in maniera slow.
In inverno il capodanno in quest’area è davvero una bellissima scoperta, qui ogni luogo è giusto per festeggiare, ma Orvieto in questo periodo è davvero pieno di gente per il Jazz Festiva. Negli altri borghi ci sono mercati e presepi che animano tutti gli scoscesi vicoli.
Il Lago di Bolsena in primavera ed estate vede triplicare il turismo e le viuzze scivolose dei paesini tutti intorno al lago straripano di persone e di locali in festa , in inverno invece è tutta un’altra storia, una storia fatta di vicoli freddi quasi angusti ed affascinanti, illuminati da luci natalizie, mercatini di natale e di prodotti tipici esposti lungo i negozietti del centro.
Bolsena in particolare è sicuramente la città migliore dal punto di vista estetico, di forte impatto visivo. Si differenzia da altri borghi medievali per la compattezza della parte storica, facilmente visitabile tutta a piedi, per giungere sino alla parte più alta, dalla quale si gode di una buona vista su tutto il lago.
La zona del Lago di Bolsena offre al visitatore la possibilità di toccare tre regioni in una volta sola. Qui infatti Lazio, Umbria e Toscana sono tra di loro vicinissime e si fondono assieme costituendo un’area enogastronomica omogenea e tra le più prelibate dell’Italia centrale.
Anche la ricettività intorno al lago è davvero differenziata e per tutte le tasche, gli agriturismi sono i più presenti ed è proprio questo tipo di turismo agreste, accompagnato dalla dolcezza dell’acqua, che fa la differenza in un luogo inusuale, tra vigne, campi in fiore e prelibatezze ittiche locali.
Concludendo, non posso quindi non menzionare anche le cittadine circostanti: Montefiascone, Capodimonte, Marta, Gradoli e Viterbo.