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Val d’Orcia e Crete Senesi: una terra che ti viene incontro da sola

Bagno Vignoni - Photo Credits M.c.Nicoletti

Bagno Vignoni – Photo Credits M.C.Nicoletti

Il paesaggio delle valli del Chianti in provincia di Siena è di una bellezza fuori dal comune. Basti pensare alla Val d’Orcia (Pienza, Montalcino, San Quirico…) inserita nel nel 2004 nella lista dei patrimoni culturali dell’umanità.

Una terra che non nasconde la sua bellezza, per coglierla è sufficiente guardar fuori dal finestrino dell’auto, oppure pedalare e passeggiare con occhi aperti ed animo ben disposto… ti viene incontro da sola.

Ricchezza e qualità caratterizzano la gastronomia e la tradizione enologica. Al primo posto in Val d’Orcia c’è sicuramente il pecorino, protagonista indiscusso, dalla colazione, alla merenda, alle tavole imbandite dei ristoranti di qualità. Il cacio di Pienza è infatti un pecorino profumatissimo, dal sapore inconfondibile. Il suo aroma dipende dalla ricchezza del latte delle pecore autoctone ed è reso unico dalle erbe aromatiche sapientemente inserite al suo interno. Una tradizione di saperi e sapori che si deve alla grande esperienza dei pastori sardi, emigrati da queste parti a cominciare dagli anni ’60. In Sardegna infatti, soprattutto nella zona centrale (Austis, Orune, Bitti), i pascoli cominciavano a scarseggiare.

Dunque, se capitate a Pienza tra fine Agosto inizio Settembre, e venite avvolti dall’aroma pungente del formaggio, che pervade tutti i vicoli del borgo, allora siete finiti proprio alla Fiera del Cacio che si tiene ogni anno proprio sul finire dell’estate.

Per arrivare nei bellissimi borghi della Val d’Orcia (nella parte meridionale della provincia di Siena) si passa la Valle delle Crete Senesi, colline d’argilla ubicate nelle valli dei fiumi Arbia, Ombrone, Asso e Merse, che si estendono a sud fino al Monte Amiata. Qui il panorama è davvero unico ed i turisti fanno la fila sul ciglio della strada per immortalarlo. La terra tipicamente appare di color rosso bruciato, un tono che conferisce allo scenario un’aria lunare, quasi desertica, se non fosse per la presenza di qualche fila di cipressi.

Per chi passa da queste parti è essenziale deliziare il palato con la pregiatissima carne di cinta senese, un’antichissima varietà di maialino nero (cintato di rosa alle spalla) allevato allo stato semi-brado.

Il piacere, dallo stomaco, passa agli occhi. Visitando le vie medievali di Pienza, Montalcino, San Quirico d’Orcia, Buonconvento, Montepulciano, Trequanda, Asciano e Bagno Vignoni si torna indietro nel tempo, cullati dai colori tenui dell’argilla e dal rosso dei tetti.

Bagno Vignoni ad esempio è un piccolo borgo quasi minuscolo direi, unico nel suo genere e raccolto attorno al vascone medievale termale a 100° (ma l’antica piscina è stata costruita inizialmente dagli etruschi) di acque sulfuree. Una piazza d’acqua, sulla quale si affacciano una manciata di botteghine un po’ costose. Ma se siete in vena di risparmio e volete usufruire del beneficio di queste acque, basta solo seguire il percorso delle acque e, anzichè infilarsi nelle terme ufficiali, scendere a valle, dove troverete altri specchi d’acqua termale a libero accesso.

Non lontano da Bagno Vignoni c’è Montalcino, famosissima per il suo Brunello, sempre impettito e fiero di sé compare in ogni vetrina. Un altro protagonista locale è anche il miele e lo si può degustare durante una fiera che si tiene in settembre, la Settimana del Miele.

La bellezza ed il romanticismo in stile toscano di questi borghi è un boccone tutto da assaporare. Questi borghi, un tempo divenuti sede principale di residenza di vescovi e monaci provenienti da Roma e da Firenze, hanno accolto illustri personaggi nell’illuminismo di nobil donne e gentiluomini.

Il mio semplice consiglio, per chi non è mai stato da queste parti, è di soffermarsi almeno qualche giorno, senza fretta. Alzarsi presto la mattina, sedersi sui rossi mattoncini di un muretto e osservare il via vai cittadino durante i mercati rionali settimanali… nulla di più appagante, a parer mio.

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